<b> La libreria più grande ed economica del mondo </b>
Una libreria aperta a tutti, contenente oltre cinquecentomila volumi, con i prezzi più bassi di sempre. No, non stiamo parlando di Amazon, ma di “The Temple of the Muses”.
A cavallo tra il XVIII ed il XIX secolo, a Londra, il calzolaio Mr. James Lackington, decise di investire il denaro risparmiato fino a quel momento nella sua più grande passione: i libri. Quest’uomo ebbe un grande senso degli affari ed un altrettanto grande istinto imprenditoriale, poiché ancora oggi lo ricordiamo come colui che diede vita alla prima libreria moderna.
Nel 1774, infatti, un locale di 4 piani di sale piene zeppe di libri, da consultare liberamente e senza alcun obbligo d’acquisto, era una cosa unica nel suo genere. Un antenato di quello che oggi chiameremmo Caffè Letterario, nonché la prima testimonianza dell’applicazione del modello di business sul quale oggi si reggono tutte le catene libraie e colossi come Amazon.
Per conquistare la fama di cui, a distanza di secoli, gode ancora, Lackington introdusse molte novità per l’epoca:
La vendita del volume ed il suo pagamento erano contestuali. Voi penserete “E cosa c’è di strano?” ma ricordate sempre che parliamo della seconda metà del ‘700, epoca in cui le transazioni che avevano ad oggetto i libri (oggetti alla portata di pochi, dati i costi esorbitanti), prevedevano pagamenti posticipati. Il pagamento in contanti consentiva al proprietario di avere più liquidi da destinare all’acquisto dei volumi e di innescare il circolo virtuoso che ci conduce al punto successivo…
Economicità: in controtendenza rispetto ai suoi colleghi (che lo accusarono per questo di concorrenza sleale), Lackington acquistava grandi quantità di libri e li rivendeva ad un prezzo molto più economico sul mercato;
I libri vecchi e quelli usati venivano svenduti;
Nella libreria in Finsbury Square era vietato contrattare sul prezzo dei volumi in vendita. Un cartello, infatti, recitava “Il prezzo più basso è indicato sulla copertina e non ci saranno sconti ulteriori su nessun libro”.
Per tutti questi motivi, The Temple of the Muses è divenuta non solo la libreria più frequentata della capitale inglese (con una media di centomila copie vendute in un anno ed un fatturato di circa 630 mila euro di oggi), ma anche un’attrazione turistica.
Dopo oltre 20 anni di attività (anche in ambito editoriale), James Lackington decise di vendere la libreria e di ritirarsi in campagna con sua moglie Nancy, in compagnia dei tanto amati libri.
Purtroppo, però, nel 1841 un incendio distrusse la Temple of the Muses che non venne mai ricostruita.
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