<b> 23 Aprile: Giornata Mondiale del Libro </b>

Abbiamo scelto queste parole, twittate dall’autore Nicola Brunialti, per parlare della Giornata Mondiale del Libro.
Nel 1995 l’UNESCO ha scelto la data del 23 aprile per ricordare, a livello mondiale, l’importanza della lettura. Il giorno prescelto non è stato casuale, ma ha un significato ben preciso; questa data, infatti, omaggia la dipartita di tre grandi del passato: William Shakespeare, Miguel de Cervantes e Garcilaso Inca de la Vega.
Oggi più che mai questa ricorrenza ci sembra fondamentale, poiché è innegabile che la lettura abbia subito un grande calo tra la popolazione. Molti considerano il libro alla stregua di un bene di lusso, del quale possono usufruire solo benestanti o “nullafacenti”. Questa, però, è una falsa convinzione, utilizzata probabilmente da chi ritiene la lettura un passatempo superfluo.
Per quanto riguarda l’obiezione di tipo economico, nelle biblioteche è possibile leggere senza essere costretti a spendere soldi. In questi luoghi deputati alla cultura, si possono consultare grandi classici e testi moderni in maniera del tutto gratuita (ed in silenzio, cosa che giova sempre). Inoltre, nei mercatini e anche nei supermercati, è possibile trovare edizioni economiche di molti libri.
L’altra variabile che incide in maniera significativa sulla lettura è il tempo. Per sfatare il falso mito del “mi-manca-il-tempo-per-leggere”, ci rifacciamo alle parole usate nell’apertura di questo blog. Oggi siamo abituati a cercare evasione tramite i social network, dedicandoci alla lettura di commenti, di messaggi, di aggiornamenti di stato, di link divertenti e, ad onor del vero, anche di qualche notizia. Ma se solo volessimo, potremmo usare i minuti (o, meglio, le ore!) che spendiamo quotidianamente su queste piattaforme per leggere un buon libro. E non veniteci a parlare di mancanza di interazione!

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