Ebook vs carta: chi vince nel 2019?
Il libro lo conosciamo tutti benissimo: questo insieme di fogli stampati o manoscritti, rilegati insieme e racchiusi da una copertina, ha una storia e un’evoluzione antica quanto l’uomo.
L’e-book invece è piuttosto giovane: la sua data di nascita si fissa al 1971 e si può definire un libro in formato elettronico, cioè un file che oggi può essere letto su PC, tablet, smartphone su cui è installato un software di lettura, oppure su dispositivi dedicati, ossia gli e-reader.
Breve storia dell’e-book
Pur essendo un oggetto digitale, l’e-book affonda le sue radici in un mondo ancora fortemente analogico. È il 1949 infatti quando Ángela Ruiz Robles brevetta un oggetto che ne anticipa le caratteristiche: la Enciclopedia Mecánica, un dispositivo che ambiva a rinnovare i metodi pedagogici dell’epoca e della lettura attraverso procedimenti meccanici, elettrici e a pressione. Un oggetto interattivo, insomma, che dovette aspettare il 1971 per vedere la luce nella sua prima forma elettronica con il progetto Gutenberg. Quell’anno, lo studente Michael S. Hart. trascrisse in formato digitale la Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America e grazie all’accesso alla prima rete informatica rese possibile lo scaricamento del file a chiunque fosse connesso. Decise così di utilizzare i primi computer per l’archiviazione e la distribuzione dei testi classici del patrimonio librario mondiale, un lavoro incredibile di trascrizione che mise in circolazione i primi e-book, fino a un migliaio di titoli diversi.
La storia pionieristica degli e-book è sicuramente molto affascinante e bisogna aspettare il 1998 per vedere la realizzazione dei primi dispositivi dedicati alla lettura di questi “nuovi libri”.
Il mercato tecnologico si apre alla produzione degli e-reader e quello editoriale alla realizzazione delle versioni digitali dei libri.
Nel 2000 Stephen King rilascia il suo libro Riding the Bullet – Passaggio per il nulla in formato esclusivamente digitale: solo il primo giorno il pdf viene scaricato più di 400mila volte al costo di 2,50 dollari. È il primo caso editoriale di massa di un e-book! Nei primi anni 2000 si vive un’euforia generale e una crescita di mercato legata a questo nuovo prodotto editoriale. I grandi attori del settore digital realizzano dispositivi avanzati, grazie anche all’introduzione nel 2004 dell’e-ink, l’inchiostro elettronico che rende lo schermo degli e-reader simile alle pagine di carta.
Oggi i lettori di e-book superano il miliardo, come racconta Giacomo Bruno, fondatore e Presidente di Bruno Editore, primo a portare gli e-book in Italia nel 2002.
Ma qual è la realtà dei numeri nel confronto tra libro digitale e libro di carta? Alcune statistiche su e-book e libri
Il libro elettronico ha certamente cambiato il nostro modo d’intendere la lettura. Appena qualche anno fa, l’e-book era considerato il maggior indiziato per la morte del libro di carta. Al momento, invece, pare che la direzione si stia invertendo anche se non è semplice ottenere dati esaustivi (questo perché diverse piattaforme che detengono la maggior quota del mercato degli e-book non rilasciano statistiche).
Secondo l’ISTAT in collaborazione con AIE (Associazione Italiana Editori) l’ultimo rapporto sulla produzione e fruizione dei libri dà segnali di ripresa per l’editoria in generale e per il libro di carta nello specifico.
Nel 2017 sono stati pubblicati 70.159 titoli, 9.3% in più rispetto all’anno precedente. Quasi 27mila, ossia il 38,3%, sono stati proposti in formato digitale, un dato in crescita rispetto ai 22mila dell’anno precedente. Quasi 1 editore su 5, ovvero il 19% del campione, ha scelto di digitalizzare parte del proprio catalogo, dato che si abbassa nel caso di piccoli editori (16%) e supera il 41% per i più grandi. Oltre il 90% dei libri disponibili anche in formato digitale è stato prodotto dai grandi editori che propongono e-book per circa il 43% dei libri che pubblicano. Quasi il 60% dei nuovi libri pubblicati dalle grandi case editrici però non è disponibile in digitale e la digitalizzazione di quelli già esistenti arranca su interi cataloghi.
La produzione di contenuti digitali rappresenta un’attività dunque ancora marginale nel panorama editoriale e anche nel campo della lettura l’ISTAT ci dice che la crescita è molto lenta. Solo il 10,8% del campione ha letto e-book, attività più diffusa tra i giovani.
L’innamoramento iniziale ha lasciato il posto a scelte di mercato differenti e lontane dalle cifre ottimistiche iniziali e i lettori, stanchi di trascorrere molte ore su pc e smartphone, preferiscono ancora la carta.
E-book vs libro: pro e contro
L’e-book è un prodotto editoriale sicuramente comodo e pratico: in un e-reader si può caricare un’intera libreria da portare con sé ovunque e i nuovi dispositivi offrono un comfort visivo pari alle pagine del libro. Si dice sia ecosostenibile (perché non consuma carta, ma altre risorse sì!); è utili per lo studio e la consultazione grazie alle funzioni di ricerca nel testo e di redazione delle note a margine.
Tuttavia un ebook non si può prestare, anzi può succedere di perdere un’intera libreria se il fornitore decide di sospendere il servizio di vendita (come è appena accaduto con la chiusura dello Store Microsoft dedicato agli e-book ), questo perché quando si acquista un ebook in verità si acquista una licenza di lettura e non un libro fisico.
E andare in libreria, sfogliare le nuove uscite, lasciarsi consigliare dal librario, entrare in contatto con altri lettori sono esperienze diverse dall’acquisto o condivisione di un e-book, così come riporre un libro in una vera libreria è diverso da archiviare un file su un pc.
A nostro parere dunque la contrapposizione tra libro di carta e libro elettronico mette a confronto due oggetti molto diversi, potremmo dire due tecnologie diverse: l’ebook è altro dal libro, qualcosa in più o in meno rispetto a esso a seconda dell’uso che se ne fa, lettura, consultazione, studio o abbandono alla magia del leggere, o della comunicazione che si vuole creare.
In ogni caso, alla luce di questa falsa contrapposizione e della realtà delle statistiche, parafrasando il titolo di un libro di Umberto Eco… sui libri, crediamo e speriamo che “non ci libereremo facilmente dei libri”.
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